
Mafia e Corruzione (3)
Fiumi di denaro, ville e terreni, titoli di Stato, pacchetti azionari, obbligazioni, criptovalute, oro, diamanti, uranio. Ricchezze faraoniche sequestrate ogni giorno alle mafie che troppo spesso rimangono incagliate nelle reti di uno Stato incapace di amministrarle. L’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati, l’organismo che si occupa della gestione dei beni immobili e delle aziende sottoposte a sequestro e confisca, risulta infatti inefficiente. Così molto di quanto recuperato torna in mano alla criminalità: una marea di soldi che se ben gestiti potrebbero risanare i conti del Paese. In questo libro vi spieghiamo come. «Colpire la mafia nel più profondo del suo orgoglio, nella “roba”, negli averi, nei possedimenti agricoli, nelle sue imprese per scardinarne il controllo nei territori dove si è infiltrata, per togliergli la ricchezza con cui oliare i meccanismi politici di tutta l’Italia, nessuna regione esclusa, nessuna carica politica esclusa.» Pio La Torre
Slot machine di mafia per la famiglia Romeo-Santapaola da Messina
Scritto da Antonio MazzeoSale Bingo e centri scommesse, slot machine e macchinette rubasoldi, video-lotterie, poker elettronici e corse di cani virtuali. Non conosce limiti o frontiere il redditizio settore economico del gioco d’azzardo, talvolta pure taroccato, in mano al gruppo criminale con a capo la famiglia Romeo-Santapaola da Messina. All’ultima udienza del processo Beta che vede imputati le vecchie e nuove generazioni della potente cellula del clan mafioso del boss di Cosa Nostra, Benedetto Nitto Santapaola, è stato il poliziotto Benedetto Russo (in servizio all’Unità operativa speciale, sezione anticrimine di Messina), a fornire una circostanziata descrizione del giro d’affari multimilionario giochi-scommesse gestito dai Romeo-Santapaola e delle relazioni coltivate con imprenditori e criminali di mezza Italia.
Questione morale: siamo in ritardo di quasi trent'anni
Scritto da Gionata Borinl 14 Giugno, Radio Radicale, trasmette in diretta la "maratona oratoria" in onore dell'ex ministro e politico socialista Gianni De Michelis morto l’11 maggio di quest’anno. Intervengono Renato Brunetta e Mattia Feltri del giornale "La Stampa" con illustri invitati: da Cicchitto a Parisi, dai fratelli Craxi a Cirino Pomicino, ecc. tutti impegnati a ricordarne e ad esaltarne i meriti, le competenze, le doti umane e politiche. A ruota, ma separatamente, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sulla scomparsa di Gianni De Michelis: "ha segnato con la sua azione una significativa stagione della politica estera del nostro Paese". Un "masochismo istituzionale" così aveva definito l'ex Procuratore della Repubblica di Torino e Palermo, Giancarlo Caselli, per definire le celebrazioni avvenute in Senato prima e a Bruxelles poi, in memoria dell'ex sette volte Presidente del Consiglio Giulio Andreotti.